La Banca degli Occhi nasce con la finalità di raccogliere, selezionare, conservare e distribuire in qualità e sicurezza cornee, altri tessuti oculari e membrane amniotiche per chirurgia elettiva o interventi urgenti oculistici.
La Rete Prelievo e Trapianto di Cornea (come quelle di tutti i tessuti per trapianto) in Italia è regolata dall’articolo 15 della legge 91/1999, e sulle indicazioni di questa su tutto il territorio nazionale sono state istituite Banche degli Occhi regionali, esclusivamente nella forma di strutture pubbliche.
L’attività di Eye Banking comincia dalla selezione del donatore, che viene fatta tenendo conto di criteri specifici di inclusione e di esclusione, univoci per assicurare la sicurezza dei trapianti su tutto il territorio nazionale.
In Banca i tessuti oculari vengono valutati in ambienti a contaminazione controllata (cappe a flusso laminare in locali con aria filtrata) per verificarne le caratteristiche morfologiche e funzionali, quindi conservati in specifici liquidi di conservazione a temperatura controllata.
Nel caso di tessuti corneali, questi possono essere conservati “a freddo” (4°C) o a caldo (31°C). Durante la conservazione a caldo e prima dell’invio di tutti i tessuti, viene eseguito un controllo colturale microbiologico, per escludere eventuali contaminazioni.
La membrana amniotica viene preparata da placente prelevate in parti cesarei e conservata in Banca degli occhi a -80°C o in azoto liquido. Solitamente, in seguito a specifica richiesta, il tessuto viene scongelato e inviato al centro utilizzatore.
In molti casi il tessuto non è solo certificato e conservato, ma viene preparato in relazione alle richieste dei chirurghi utilizzatori. Ciò accade quando si deve effettuare una chirurgia lamellare di trapianto di cornea.
In caso di cheratoplastica lamellare anteriore, in Banca degli Occhi possono essere preparate lamelle di stroma anteriore corneale di diverso spessore e diametro in relazione alla richiesta, utilizzando il microcheratomo. Le lamelle costituite da stroma anteriore possono essere conservate in Banca degli Occhi a 4°C in gel di silice. Il chirurgo utilizzatore dovrà semplicemente reidratare il tessuto inviato al momento dell’atto chirurgico in sala operatoria.
Nelle cheratoplastiche endoteliali, i chirurghi utilizzatori possono richiedere un tessuto idoneo per cheratoplastica perforante e preparare poi il tessuto di cui necessitano in sala operatoria contestualmente all’atto chirurgico, oppure il chirurgo può richiedere alla Banca degli Occhi un tessuto specifico indicando esattamente le caratteristiche dello stesso in relazione all’intervento chirurgico. In questo caso gli operatori della Banca degli Occhi potranno pre-tagliare con il microcheratomo un lenticolo per DSAEK (costituito da stroma profondo, membrana di Descemet ed endotelio), o preparare un tessuto per DMEK (costituito solo da membrana di Descemet ed endotelio).
Qualsiasi manipolazione effettuata dal chirurgo utilizzatore sul tessuto inviato dalla banca degli occhi deve essere contestuale all’atto chirurgico. L’attività di Eye Banking è infatti consentita solo all’interno della Banca degli Occhi.
Tutte le banche dei tessuti in Italia sono istituite dalle Regioni e certificate dal Centro Nazionale Trapianti nello svolgimento della propria attività.
All’interno della Banca degli Occhi tutte le fasi di Eye Banking, dalla accettazione, alla valutazione, preparazione, certificazione e invio del tessuto, vengono eseguite nel rispetto di procedure interne continuamente aggiornate.
Il Centro Nazionale Trapianti ha perfezionato un sistema di monitoraggio e controllo di qualità delle attività svolte dalle banche dei tessuti che prevede regolari ispezioni effettuate ogni 2 anni. Solo le banche che rispondono ai requisiti previsti dalla direttiva 23/2004 CE e del Decreto Legislativo 191/2007 vengono certificate come idonee a svolgere l’attività sul territorio nazionale. Lo scopo fondamentale della direttiva è quello di garantire qualità e sicurezza dei tessuti per ridurre al minimo il rischio di trasmissione di malattie con il trapianto.
Nel 2017 le banche degli occhi italiane hanno raccolto 8680 cornee, permettendo di eseguire circa 5646 trapianti in Italia, nazione all’avanguardia in questa attività. (report del Centro Nazionale Trapianti per il 2017).
Il trapianto di cornea rappresenta quasi sempre una procedura elettiva e, nella attuale situazione italiana, il problema dei tempi di attesa, anche se non può dirsi risolto, è stato ridimensionato, e viene garantita la disponibilità immediata di tessuti nel caso di situazioni cliniche urgenti o particolari, come l’età pediatrica del paziente.
LA SOCIETÀ ITALIANA BANCHE DEGLI OCCHI (SIBO) - www.bancheocchi.it
In un sistema organizzato ed evoluto qual è ormai quello dei trapianti di cornea in Italia, la condivisione di conoscenza ed esperienza tra coloro che operano nello stesso settore è l’elemento cruciale per migliorare gli standard qualitativi di attività. Per questo si è costituita la Società Italiana delle Banche degli Occhi (SIBO).
La SIBO, nata nel 2000 come Gruppo di Studio delle Banche degli Occhi Italiane prima, e come Società scientifica poi, raccoglie in sé le XX Banche degli Occhi identificate e autorizzate dalle regioni. Attraverso queste strutture operanti oggi nel paese, la SIBO si pone quindi come obiettivo quello di portare un contributo, costruttivo e formale, interagendo efficacemente con tutte le componenti del mondo oftalmologico, e con le istituzioni che regolano l'attività di procurement e trapianto in Italia (Ministero della Salute, Centro Nazionale Trapianti, Centri di Coordinamento Regionali e Interregionali). Un fine portato avanti anche attraverso il consolidato collegamento con la società oftalmologica che specificamente affronta le tematiche legate al trapianto, la Società Italiana Trapianto di Cornea (S.I.Tra.C.).
L’attività di Eye Banking contribuisce, quindi, in modo sostanziale all'attività del chirurgo, condividendone l'obiettivo più importante: il miglioramento delle condizioni di salute del paziente.
La SIBO, raccogliendo in sé l’attività delle banche del territorio nazionale, è oggi punto di riferimento e di coordinamento in questo processo. Anche per una banca degli occhi la qualità come modus operandi deve essere un requisito essenziale. L’attività di raccolta e distribuzione di tessuti segue principi etici (coloro che erogano servizi sanitari hanno il dovere di accertarsi che essi siano di buona qualità ed effettivamente disponibili per tutti coloro che ne hanno bisogno), di sicurezza (primum non nocere è l’imperativo di chi opera nell’ambito sanitario), economici (aumentare l’efficienza di un servizio consente la sua erogazione ad un maggior numero di persone), rispondendo a quanto previsto dalle disposizioni normative vigenti.
A cura di
Rossella Colabelli Gisoldi
Dirigente Medico, Responsabile Ambulatorio Cornea
UOC Oftalmologia e Banca degli Occhi
Azienda Ospedaliera San Giovanni Addolorata Roma
Membro del Consiglio Direttivo S.I.TRA.C.
Federico Genzano Besso
Responsabile SSD Banche Tessuti e Bioconservatorio
Responsabile Banca delle Cornee della Regione Piemonte
Città della Salute e della Scienza di Torino